Perché scegliere di fare trading

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Non importa come e dove ma il forex si mostra essere la soluzione alla serenità delle tue finanze.

E’ possibile fare trading online in qualsiasi momento della giornata, il mercato è aperto 24 ore su 24 dal lunedì al venerdì. E allora di cosa hai bisogno per investire?

Niente di più che una connessione ad internet e delle quotidiane conoscenze dei mercati delle valute.

Ma quali sono i vantaggi di fare forex online?

1. Guadagnare sia se il mercato sale sia se il mercato scende.
2. Flessibilità nell’operare: come abbiamo detto il mercato opera 24 ore su 24).
3. Affacciarsi al mondo degli investimenti con somme minime (anche 100,00€)

A fronte di questi vantaggi quali sono i rischi del forex?

Uno e un solo aspetto negativo caratterizza il trading online ossia occorre essere molto ma molto oculati e conoscere il mercato ecco perché gli esordienti del forex devono iniziare con un conto demo.

Ma quanto tempo occorre dedicare al forex?

Secondo alcuni studiosi per essere dei professionisti dei mercati valutari è necessario trascorrere circa 9.000 – 10.000 ore davanti al pc. Ipotizzando quindi una giornata lavorativa fatta di otto ore occorrono circa tre anni per fare del forex una professione.

Il parere di Ego International sul forum economico euroasiatico

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Ego International a seguito del forum economico italo-russo, rimarca l’importanza della Russia come partner strategico per l’ Europa e per l’Italia.

In particolare, Ego International solleva la questione “Liguria”, poiché nei primi nove mesi del 2017 ha guadagnato su questo mercato il +51,4%.

Il dato è emerso, ricorda Ego International, al forum italo-russo organizzato dalla regione Liguria. L’impennata è dovuta all’inversione di tendenza di tutto il paese e agli imprenditori, che hanno avuto la lungimiranza di andare oltre alla politica affermando, in questo modo, l’importanza strategica del paese.

Sul fronte dei dati elaborati per il forum dice Ego International i settori del mercato ligure che più hanno avuto successo sono:

  • Manifatturiero
  • Tecnologia avanzata
  • Meccanica di precisione
  • Cantieristica
  • Turismo

Ego International riporta che al forum si è ribadito quanto la Russia sia un partner strategico e di come in futuro ci dovrebbero essere sempre più riforme istituzionali per riportare, quantomeno vicino, il livello di affari commerciali a quello antecedente alle sanzioni.

L’argomento trattato al forum preme a Ego International che sottolinea, dopo il biennio 2015-2016, il valore delle esportazioni raggiunge un livello positivo e cresce grazie alla diplomazia.

Sebbene la situazione torna positiva, come ricorda Ego International, siamo ben lontani dal recuperare le perdite degli scorsi anni.

L’Italia al forum economico internazionale di San Pietroburgo, sottolinea che la Russia sta tornando ad essere un paese obiettivo per le PMI italiane. Al forum spiega Ego International, la presenza dello stesso ministro dello sviluppo economico è dimostrazione di quanto l’Italia voglia, non soltanto per la Liguria, ma per tutto il nostro paese, riprendere i rapporti commerciali con Mosca.

Ego International  al forum Italia-Russia approva la creazione di una nuova cooperazione nello sviluppo degli interscambi tra i due paesi. Poiché dopo tre anni di negativo, le nostre esportazioni cominciano a cresce a ritmi molto soddisfacenti ed inoltre continua a rimanere un paese piuttosto strategico per l’Italia e per l’apertura ai mercati asiatici.

Banche venete; se gli azionisti collaborano, si ritroveranno con un titolo che potrà valorizzarsi

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Approvata la legge salva-risparmio dal Parlamento lo scorso 23 dicembre dopo il fallito aumento di capitale di Mps, è ora il momento delle banche venete.
La legge viene in aiuto delle banche in difficoltà, tra cui quelle venete, qualora mancassero l’aumento di capitale che andrà lanciato. Ma questo non è facile; è necessario che gli azionisti aderiscano alla transazione proposta dalle banche guidate da Fabrizio Viola e Cristiano Carrus, per evitare strascichi legali da miliardi di euro — per il presunto inganno nella vendita delle azioni — che ne affosserebbero i bilanci per sempre.

A tal proposito, il professor Sabino Cassese, uno tra i maggiori giuristi italiani, giudice emerito della Corte Costituzionale, è sicuro che i vecchi azionisti non dovranno aspettare che lo Stato intervenga anche in loro aiuto.
Le sue parole sono chiare:

«Gli azionisti delle banche aiutate dello Stato devono evitare di darsi la zappa sui piedi e capire che la transazione offerta dalle banche per evitare contenziosi giudiziari non potrà realizzarsi con capitale pubblico e conviene accettarla»

Sulla questione delle banche venete sono state poste delle domande dirette a Sabino Cassese, queste le sue risposte.

Professor Cassese, che idea si è fatto dell’intervento del governo sulle banche?

«Secondo me è un ottimo compromesso tra tutela del risparmio bancario e rispetto del principio europeo di divieto di aiuti di Stato, regolato per le banche nel 2014.
La legge introduce due tipi di intervento: una garanzia statale sulle obbligazioni di nuova emissione e un intervento di rafforzamento patrimoniale con l’emissione di
nuove azioni che sono sottoscritte dal Tesoro.
Viene quindi escluso quello che c’è in mezzo: i vecchi azionisti, sui quali ricade il rischio. Se non fosse stato così, si sarebbe negata la premessa, cioè la direttiva sul Bail in secondo la quale il rischio deve essere sopportato innanzitutto dagli azionisti e dai creditori della banca. Insomma si è voluto evitare un salvataggio di Stato delle banche stile anni Trenta»

Ci sono però punti delicati aperti. Per esempio per la condivisione degli oneri (burden sharing), la Commissione Ue vorrebbe una conversione delle obbligazioni in azioni che carichi dì più il peso sui bondholder, per non premiare l’azzardo di chi ha comprato quei Bond a prezzi molto bassi.

«È tutto da discutere con Bruxelles: non solo il decreto legge è stato concordato a Bruxelles, ma esso prevede che le singole misure vengano concordate con Bruxelles proprio perché il corridoio in cui lo Stato può muoversi è molto stretto. Il punto fondamentale è che non ci possono essere sostegni ai soci precedenti, perché violerebbero il principio europeo del divieto di aiuti di Stato»

Ma se i soci di Popolare di Vicenza e Veneto Banca non accettassero la proposta di transazione, potrebbero poi ottenere qualcosa dallo Stato azionista?

«In base alle norme europee e nazionali, la transazione proposta comunque non può essere fatta con risorse statali, perché finirebbe per violare il divieto di aiuti. Ma i soci potranno avvantaggiarsi del miglioramento delle condizioni della banca. Se gli azionisti collaborano, si ritroveranno con un titolo che potrà valorizzarsi. Viene stimolato il principio di cointeressenza che è implicito nelle norme»

Ma chi impedirà ai soci di fare comunque causa alla banca in mano allo Stato?

«Se arriva lo Stato, la quota diminuisce di valore, a causa dell’aumento di capitale. E non si potrà dire: c’è una falla nella barca ma sono contento che si allarghi perché verranno a salvarmi con una nave da crociera. Un comportamento razionale suggerisce di fare di tutto perché la falla si tappi e la nave non affondi, anche perché la nave da crociera non c’è»