Muovere i primi passi nel mondo del trading online

primi-passi-trading

Il trading online è una attività aperta a tutti ma se sei all’inizio devi sapere che non è facile. Per raggiungere i primi risultati è necessario studiare e fare pratica; devi sapere che per fare trading può essere molto costoso all’inizio, in quanto sarà necessario acquistare dei libri di trading per imparare, ed è probabile che nei primi tempi si possa avere delle perdite, aumentando cosi i costi richiesti per iniziare questa attività.

Consiglio a tutti di iniziare leggendo articoli su blog dedicati, partecipare a forum di discussione, scaricare ebook, seguire webinar o seminari dal vivo.

Il secondo passo dopo aver acquisito le conoscenze di base è fare pratica sui mercati. Consiglio di iniziare con una piattaforma di trading demo, sono gratuite ed hanno le stesse caratteristiche di un conto reale con l’unica differenza di movimentare denaro virtuale.

E’ necessario pensare al trading sia come qualsiasi altra attività imprenditoriale e che i risultati sono frutto delle proprie capacità e scelte. Nel trading ci sono delle perdite e delle vincite, ed è la somma di queste che è importante.

Per chi muove i primi passi nel mondo del trading online deve considerare alcuni aspetti fondamentali:

  • Vincite
  • Perdite
  • Stress
  • Rischi

Come detto precedentemente, un trader è imprenditore della propria impresa, e quindi è necessario lavorare con impegno per massimizzare i propri risultati.

Per avere successo nel trading è necessario avere le idee chiare. E’ necessario seguire un piano di trading che includa i criteri di ingresso, di uscita e di gestione del denaro. Solo grazie ad un piano di trading che un trader può sperare di ottenere dei risultati.

La creazione di un piano di trading oggi è abbastanza semplice anche grazie agli strumenti di trading che si hanno a disposizione come per esempio il backtesting. Il backtesting è in grado di testare la strategia sui dati storici dei prezzi. In questo modo si potrà capire se un piano di trading è valido e permette di capire il guadagno atteso dalla strategia.

Una volta che un piano di trading è stato sviluppato e il backtesting mostra buoni risultati, il piano di trading può essere utilizzato nel trading sul conto reale. Ovviamente il trader dovrà poi seguire il piano alla lettera.

Un piano di trading da solo non basta per ottenere successo su questa attività, è necessario anche una buona gestione del capitale. Sia in modalità demo, o reale, è necessario proteggere sempre il proprio capitale.

È importante sapere che proteggere il capitale non vuol dire non avere nessuna operazione in perdita. La protezione del capitale comporta il non prendere rischi inutili e di fare tutto il possibile per preservare la propria attività di trading. Devi sapere che perdere il 50% del capitale, comporta il dover poi recuperare il 100% del proprio investimento, per tornare in pari.
Conclusioni

Per fare trading di successo, non bisogna essere esperti di economia o avere master in finanza. Il trading è una attività aperta a tutti, ma che senza delle regole si otterranno solamente delle perdite.

Un trader deve essere imprenditore della propria attività e deve seguire un piano di trading solido e proteggere il capitale rischiando il meno possibile, in quanto è meglio guadagnare poco, che perdere tutto.

Fare Trading: Come diventare bravi trader

diventare-trader-bravi

Come fare per divenire buoni trader o buoni investitori nei mercati di oggi?

Esistono cinque ambiti principali che separano i trader e gli investitori di successo da coloro che, invece, perdono denaro sui mercati. Si tratta di ambiti che ritroviamo in qualsiasi condizione di mercato.

Prevedere i mercati

Il primo ambito richiede la comprensione della differenza tra probabilità e previsione. Non importa quanto si lavoro sodo o quanto valide siano le fonti di informazione alle quali attingiamo: in realtà non esiste alcun metodo “sicuro” per prevedere il comportamento futuro di un mercato. Esistono troppe variabili in gioco e ciò rende oggettivamente difficile muoversi oltre generiche valutazioni relativamente ad aziende o titoli. Gli errori sono quindi inevitabili ma è il modo in cui noi li gestiamo che si rivela determinante per il nostro successo.

Alcuni trader di breve termine riescono a crearsi un vantaggio grazie all’utilizzo di informazioni non immediatamente disponibili per tutti ma si tratta di un vantaggio che non è destinato a durare a lungo mentre la cosa migliore da fare è focalizzarsi sulle probabilità dell’avverarsi di particolari eventi. Ma non ci basta sapere se un titolo ha più probabilità di muoversi al rialzo piuttosto che al ribasso: dobbiamo sapere di quanto (presumibilmente) si muoverà e quanto a lungo durerà il movimento. Ovviamente non si tratta di una scienza esatta, ma se utilizziamo correttamente alcuni strumenti possiamo determinare se un trend ha terminato il proprio movimento. E questa considerazione ci conduce al secondo aspetto del problema. Abbiamo bisogno di validi strumenti per l’analisi e non di “suggerimenti” per i nostri investimenti.

Gli strumenti giusti

Gli strumenti di analisi ci aiutano a comprendere la natura del trend e a individuarne il termine mentre se ci affidiamo solo ai “consigli” su questo o quel titolo, nel migliore dei casi riusciremo solo a sapere metà della storia… se grazie al consiglio potremo forse sapere quando comprare, ben più difficilmente sapremo quando vendere. Al contrario, se impariamo a comprendere la natura del trend, saremo in grado di identificare il suo inizio e anche la sua fine. Anziché affidarci alle risposte o ai suggerimenti di qualcun altro che potrebbe anche avere motivazioni differenti dalle nostre per intervenire su un titolo, risulterà molto più conveniente per noi imparare ad ottenere da soli le risposte. In realtà non ci vuole molto per rendersi conto di qualcosa che si muove… se osserviamo un mercato possiamo vedere subito se è orientato al rialzo o al ribasso e potremo guadagnare semplicemente accodandoci al movimento.

Rischio e rendimento

Valutare correttamente il rischio è assai più importante che ipotizzare un rendimento. La gestione del rischio è la terza area dove ricercare il successo. Il rischio non implica l’ipotesi che i prezzi salgano o scendano: se utilizziamo gli strumenti corretti possiamo sapere se un titolo ha più probabilità di salire o di scendere ma la gestione del rischio può dirci cosa fare quando inizierà a muoversi contro di noi. In prima istanza la gestione del rischio implica la vendita immediata allo scopo di tagliare velocemente le perdite nel caso in cui si sia commesso un errore nella scelta del titolo. Oltre a ciò, sempre grazie alla gestione del rischio potremo decidere quando uscire da una posizione in profitto che sta iniziando a erodere i guadagni accumulati. Se impariamo ad agire tempestivamente quando le cose non vanno come dovrebbero, offriamo ai nostri rendimenti una maggiore opportunità di crescita.

Il bello e il brutto dei mercati

Il quarto aspetto da tenere presente è questo: il mercato è un bel posto da visitare ma un pessimo posto per restare: sale e scende. In genere riusciamo a guadagnare quando sale e perdiamo quando scende… ma chi ha detto che siamo obbligati a restare sul mercato anche quando scende?

I migliori trader e investitori “fanno visita” al mercato quando ritengono di potervi estrarre dei profitti. Non appena il mercato cambia direzione, vendono e ne escono.

Lo strumento più potente

In realtà lo strumento più potente in assoluto a nostra disposizione è la nostra capacità di decidere quando acquistare e quando vendere. Non abbiamo alcun tipo di controllo sugli eventi ma possiamo governare molto bene le nostre reazioni agli eventi stessi. E tutto ciò che ci viene richiesto è di impartire l’ordine di vendita! Probabilmente questo quinto aspetto è quello fondamentale nel nostro percorso verso il successo. I professionisti del trading accettano in pieno le responsabilità delle loro azioni. Non biasimano nessun altro se le loro posizioni passano da guadagno a perdita: non se la prendono con il broker né con il mercato.

Ciascuno di noi può liberamente leggere analisi e report, ascoltare i consigli o le opinioni di altri trader ma quando si tratta di acquistare e vendere materialmente i titoli che abbiamo scelto è una nostra decisione. Divenire un buon investitore o un buon trader non è facile ma i risultati che è possibile ottenere ricompensano ampiamente degli sforzi compiuti per conseguirli.

Dove fare trading sui CFD

guida-forex-trading

Tra i tanti strumenti finanziari che il mercato propone ce ne sono di veramente interessanti e ideali per queste condizioni dei mercati.
Quello che trading borsa vuole descrivere oggi sono i CDF o contratti per differenza.

Fare trading con i CFD è un modo molto comodo per fare speculazioni su vari strumenti finanziari senza effettivamente acquistare nessuna azione, quota, materia prima ecc. CFD è l’acronimo di Contratto per Differenza il che significa che quando si apre una posizione su CFD si sta speculando sulla differenza tra il prezzo attuale e quello che lo strumento avrà in futuro.

Il grande vantaggio nel fare trading sui CFD è che puoi aprire posizioni sia a lungo che a breve su una grande varietà di strumenti, cosa che ti permette di trarre profitto qualsiasi sia l’andamento del mercato, anche se è in calo.
A questo proposito il trading sui CFD è simile al trading sul Forex, a parte il fatto che è possibile aprire una posizione CFD su molti altri strumenti oltre che sulle valute.

Il trader che vuole fare trading con i CFD deve depositare esclusivamente un determinato margine di garanzia, così il broker acquisterà le azioni a margine ricevendo in cambio un tasso di interesse. I CFD sono prodotti tipicamente over-the-counter (OTC) e non hanno una scadenza del contratto, per cui quando il trader vorrà chiudere l’operazione non dovrà fare altro che procedere con la chiusura della stessa nel momento ritenuto più opportuno.

In generale possiamo definire un CFD come un contratto derivato che replica il prezzo di un’azione, di un indice, di una valuta o di una commodity.

Ma perché acquistare un CFD e non direttamente il sottostante?

La risposta è nei notevoli vantaggi sia per trader che per i broker.
Senza soffermarci sui vantaggi dei broker, analizziamo i vantaggi per i trader.
Il primo su tutti è quello di beneficiare dell’effetto leva acquistando e vendendo CFD a fronte di un versamento minimo sul proprio account.

In linea generale, i principali broker che offrono l’operatività con i CFD mettono a disposizione una leva compresa tra 20 e 40 (inserendo lo stop loss si può beneficiare di una marginazione migliore).

Molto interessante è anche lo short selling sui CFD azionari, il che vuol dire poter acquistare allo scoperto non pagando alcun prestito titolo come invece avviene nell’operatività tradizionale.

Per quanto riguarda i costi, un trader che opera con i CFD è soggetto al cosiddetto mark-up, cioè il prezzo di esecuzione è leggermente diverso rispetto a quello realmente ottenuto sul mercato e rappresenta il guadagno per il broker.
Per ottenere una corsia preferenziale, come quella attribuita agli investitori istituzionali che possono accedere direttamente ai book senza mark-up pagando semplicemente una commissione, ai trader privati viene richiesto un margine molto più elevato rispetto alla procedura standard di apertura dell’account.

Potete fare trading con i CFD attraverso piattaforme di trading le quali permettono di negoziare una gamma di indici di mercato più importanti al mondo come per esempio: il Nasdaq 100, il Dow Jones Industriale, l’ S&P500 ed il Nikkei 225, ecc.
Inoltre come con gli indici del mercato azionario, anche il mercato CFD le consente di negoziare il mercato di materie prime come petrolio, metalli preziosi, ecc..