L’analisi tecnica è lo studio del movimento del mercato tramite l’utilizzo di grafici, di indicatori, attraverso l’esame e lo studio del volume e del open interest.
L’analisi tecnica è una disciplina che si discosta dall’analisi fondamentale cioè lo studio dei bilanci della società; un’ analista fondamentale analizza il bilancio per individuare un valore equo di una società confrontandolo con quello della borsa per capire in questo modo se tale valore è sopravalutato o meno.
L’ analista tecnica fa tutt’altro. Lo studio di grafici, l’esaminazione di dati relativi all’andamento e ai volumi di un titolo avviene con scrupolosa minuziosità, attraverso un continuo aggiornamento. Lo studio di libri e risorse specifiche aumenta la professionalità di un’analista tecnico e le sue competenze.
Il mercato e il suo andamento hanno tre presupposti fondamentali.
Il primo: il mercato e quindi i prezzi scontano tutto.
Il secondo: il mercato e quindi i prezzi si muovono all’interno di un trend.
Il terzo :la storia si ripete..
Il primo principio base è anche quello che permette di affacciarsi al mondo dell’analisi tecnica. Il suo significato è quello che nei prezzi di un azione sono inglobate tutte le aspettative future degli investitori. Aspettative di tipo psicologico ,politiche e legate ai bilanci di una società o allo scoppio di una guerra ad esempio .
Nei prezzi di borsa è inglobato tutto; un bravo analista analizzando i vari grafici, le serie storiche e i volumi capirà quali le tendenze di un titolo e potrà prevederne il suo andamento futuro.
Secondo principio. Un’ analista individua un trend e lo sfrutta fino a che non ci sono segnali di inversione.
Terzo principio. Osservando la serie storica siamo in grado di individuare movimenti ricorrenti che tendono a ripetersi. Noi saremo, quindi, in grado di fare previsione sul futuro. Lo studio del passato, infatti, è importantissimo per capire cosa ci riserva il futuro.
Fondamentale come abbiamo detto è lo studio dell’andamento di un titolo effettuato attraverso grafici, i quali possono essere di diversi tipi. Vi sono quelli lineari, a barre e a candele.
Il grafico lineare non e altro che un diagramma cartesiano dove troviamo il tempo sull’asse delle ascisse e il prezzo di un titolo sulle ordinate. E’ sicuramente il più semplice ma è quello che però ci fornisce meno informazioni; da un grafico lineare riusciamo ad ottenere solo il prezzo di chiusura di un certo time frame che può essere di 1 minuto, 15 minuti o mensile.
Il grafico a barre e quello a candele hanno sicuramente informazioni in più, cioè quelle sui prezzi di apertura, chiusura, massimi e minimi.
Il grafico a barre viene costruito con una barra il cui punto in alto è il massimo e quello inferiore è il minimo, alla sinistra della barra vi è il prezzo di apertura e a destra quello di chiusura.
Il grafico a candele ci fornisce maggiori informazioni sui prezzi di apertura, chiusura, massimi e minimi ; la differenza è nella colorazione delle candele in base alla quale capiremo se la giornata è stata di tipo rialzista o ribassista.
Una candela si costruisce anzitutto dal corpo che come abbiamo detto caratterizza una giornata rialzista o ribassista. Una candela in cui il cui livello di apertura è più basso rispetto a quella di chiusura ha una colorazione tradizionalmente bianca; situazione inversa, il mercato apre ad un livello più alto della chiusura, la candela caratterizza una giornata ribassista , quindi colorazione nera.
La candela è caratterizzata anche delle ombre, il punto più alto indica il massimo, quello inferiore indica il prezzo più basso.
L’informazione in più che si ottiene utilizzando un grafico a candele è sicuramente è quella visiva, grazie alla quale repentinamente riusciremo a captare l’andamento di un titolo.